Disciplina, impegno, dedizione e costanza: la danza classica richiede duro lavoro ma la soddisfazione del ballerino è impagabile. I bambini vi si dedicano con trasporto perché, ancora oggi, diventare ballerini è un sogno pieno di grazia e bellezza.
JE DANSE A.S.D. propone l’insegnamento della tecnica classica differenziato in due fasi:
dai 6 ai 10 anni
La tecnica pura viene ammorbidita attraverso tipologie di esercizi che servono per avvicinare l’allievo alla disciplina attraverso l’educazione alla musicalità, gli aspetti dell’impostazione corporea, gli elementi della coordinazione, la consapevolezza dello spazio, al rispetto delle regole ed un primo approccio ad alcuni elementi della tecnica. Solo successivamente il programma diviene più strettamente ‘accademico’, con l’acquisizione nel tempo di elementi sempre più complessi ed impegnativi.
Dai 10 anni in poi
L’insegnamento progredisce con lo studio della tecnica classica alla sbarra (da due mani ad una mano) al centro senza e con le scarpe da punta, e si affronta la tecnica del pas de deux (passo a due) che rappresenta il gradino massimo della difficoltà tecnica.
La danza classica è la prima tappa di un lungo percorso che porta il ballerino e la ballerina a conoscere il suo corpo e allenarlo ai giusti movimenti, facendolo diventare flessibile e aggraziato, favorendo una giusta postura.
Studiare danza classica è introduttivo a tutti gli altri stili. Ecco perché è importante conoscere questa disciplina prima di approcciarsi alle altre discipline che la JE DANSE propone: modern, tip tap o hip hop.
Lo studio di ogni anno formativo è finalizzato non solo al miglioramento tecnico ma anche alla creazione e all’allestimento di uno spettacolo di fine anno che impegna tutte le classi della scuola, dalle inferiori a quelle superiori.
Curiosità
La danza classica, nell’accezione che conosciamo, è il frutto di una canonizzazione delle regole della danza di corte rinascimentale.
Il Balletto, inteso come forma teatrale in cui il linguaggio della danza si unisce a quello della musica e a quello delle arti figurative, trae la sua origine dagli intermezzi che si tenevano tra una portata e l’altra durante i banchetti di corte.
Questa danza, divenuta sempre meno improvvisata e sempre più codificata nei “passi base” si fuse con alcuni elementi della danza “popolare” e venne elaborata dapprima in Italia e poi in Francia, codificandosi definitamente nel corso del Settecento. La terminologia francese risale al Settecento, quando Beauchamps, maestro di ballo dell’Académie de Musique et de Danse, codificò i passi della tecnica accademica.
A partire dalla nascita di un nuovo “codice” si crearono differenze stilistiche fra le principali scuole: Francia, Russia, Inghilterra, Danimarca e Italia furono i paesi in cui il balletto trovò spazio all’interno dei grandi teatri. Anche se i metodi variavano e gli stili si definivano, il vocabolario e i passi di base restavano comuni a tutte le scuole.
Tra i nomi più famosi citiamo Vaslav Nijinsky, Anthony Dowell, Carla Fracci, Polina Semionova, Margot Fontaine, Olga Smirnova, Mikhail Baryshnikov, Vladimir Vasiliev, Rudolf Nureyev, Alexander Parish, Silvie Guillem, Roberto Bolle, Misty Copeland.
Luglio 7, 2021